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Il baguazhang, o palmo degli otto trigrammi, è uno stile di gongfu cinese, ideato nella seconda metà dell' '800 da Dong Haichuan, capo delle guardie del principe Su nella città proibita, il quale sintetizzò e organizzò il suo ricco bagaglio marziale secondo i princìpi dello yijing - il "libro dei mutamenti" - un antico testo di divinazione e cosmologia.
Lo stile prevede l'utilizzo di tutte le tecniche caratteristiche degli stili cinesi - mano, piede, leva, proiezione, armi - ma predilige l'utilizzo delle tecniche a mano aperta abbinate a movimenti circolari e a spostamenti rapidi e cambi di direzione improvvisi. È uno stile "interno" che pone molta enfasi sul neigong, o "lavoro interno", allenamento volto a sviluppare la forza attraverso un'assetto posturale peculiare, caratteristico e funzionale alle sue tecniche e alla sua tattica, e che consente al praticante di esprimere potenza, flessibilità e adattabilità, in accordo appunto con i "mutamenti".
Questa forza "interna" pur essendo finalizzata al combattimento, dona al praticante salute e benessere, un vigore che ha le sue radici nello sviluppo delle energie sottili che secondo la visione medica cinese sottendono ai meccanismi fisiologici del nostro essere: jing, qi, shen - vitalità, soffio e spirito.
L'allenamento del baguazhang richiede passione, costanza e pazienza; i suoi princìpi sono molto semplici, derivano dall'osservazione della Natura e si accordano alle sue leggi, secondo la visione del taoismo; essi si disvelano da sè, ma unicamente attraverso la pratica assidua, come recita il Laozi infatti: "Il Dao che può essere raccontato, non è il vero Dao."

La pratica del baguazhang così intesa e tramandata, attraverso lo studio delle tecniche del combattimento, l'allenamento della forza "interna" e l'approfondimento dei suoi princìpi teorici rispecchia pienamente l'essenza del gongfu tradizionale cinese: marzialità, benessere, cultura.

giovedì 19 dicembre 2013

Primi Passi

    Con questo programma ho voluto mettere per la prima volta nero su bianco quello che facciamo, così che i miei allievi abbiano un quadro d'insieme, un obiettivo a "breve" termine del lavoro che andranno a fare, e un piccolo dizionario.
    Il cardine del lavoro di base è in realtà la sola prima voce, ovvero i palmi in posizione fissa, ma ho ritenuto utile introdurre da subito le tecniche fondamentali di mano, oltre a quelle di piede che nei nostri allenamenti classici a Pechino costituiscono il riscaldamento. Nonostante queste risulteranno per forza essere vuote - la forza va costruita sui palmi in posizione fissa - possono essere utilizzate per riscaldamento. Tutti i fondamentali poi possono essere utilizzati in combinazioni varie e insieme ad esercizi a corpo libero, e allenati su tempi e pause diverse, per sviluppare le capacità atletiche di base. Con lo stesso scopo, rispetto al programma classico del nostro baguazhang, ho voluto introdurre alcuni fondamentali di shuaijiao.

Buon allenamento!!




ps. la traslitterazione in pinyin del 3º tono è rimediata alla meno peggio dalla tastiera occidentale



3 commenti:

Luo Chéng ha detto...

Hao!

Unknown ha detto...

...un saluto a Riccardo, persona vera e libera,in un mondo di cloni e omologhi;parere che viene da una posizione privilegiata,essendo il sottoscritto stato suo compagno di banco per due anni,gli anni cioè forse più belli,o i meno peggio, quelli della scuola,dell'innocenza, dell'assenza di malizia..e si vedeva che lui era avanti, pieno di una ricca diversità...buon tutto, ciao!

Riccardo - 李永德 ha detto...

Sempre avanti Ste'!! :) grazie