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Il baguazhang, o palmo degli otto trigrammi, è uno stile di gongfu cinese, ideato nella seconda metà dell' '800 da Dong Haichuan, capo delle guardie del principe Su nella città proibita, il quale sintetizzò e organizzò il suo ricco bagaglio marziale secondo i princìpi dello yijing - il "libro dei mutamenti" - un antico testo di divinazione e cosmologia.
Lo stile prevede l'utilizzo di tutte le tecniche caratteristiche degli stili cinesi - mano, piede, leva, proiezione, armi - ma predilige l'utilizzo delle tecniche a mano aperta abbinate a movimenti circolari e a spostamenti rapidi e cambi di direzione improvvisi. È uno stile "interno" che pone molta enfasi sul neigong, o "lavoro interno", allenamento volto a sviluppare la forza attraverso un'assetto posturale peculiare, caratteristico e funzionale alle sue tecniche e alla sua tattica, e che consente al praticante di esprimere potenza, flessibilità e adattabilità, in accordo appunto con i "mutamenti".
Questa forza "interna" pur essendo finalizzata al combattimento, dona al praticante salute e benessere, un vigore che ha le sue radici nello sviluppo delle energie sottili che secondo la visione medica cinese sottendono ai meccanismi fisiologici del nostro essere: jing, qi, shen - vitalità, soffio e spirito.
L'allenamento del baguazhang richiede passione, costanza e pazienza; i suoi princìpi sono molto semplici, derivano dall'osservazione della Natura e si accordano alle sue leggi, secondo la visione del taoismo; essi si disvelano da sè, ma unicamente attraverso la pratica assidua, come recita il Laozi infatti: "Il Dao che può essere raccontato, non è il vero Dao."

La pratica del baguazhang così intesa e tramandata, attraverso lo studio delle tecniche del combattimento, l'allenamento della forza "interna" e l'approfondimento dei suoi princìpi teorici rispecchia pienamente l'essenza del gongfu tradizionale cinese: marzialità, benessere, cultura.

mercoledì 7 febbraio 2007

兵器 - armi

Ciao a tutti. Prendo spunto dall'interesse e dalla curiosità di un amico su un forum di arti marziali per passare in rassegna le armi che vengono studiate nella nostra tradizione.


大刀 - da dao - sciabolone

Molto grande e pesante. Da terra deve arrivare fino al petto del praticante. A differenza della sciabola utilizzata nel taijiquan, anch'essa lunga, mantiene la forma della più comune sciabola corta degli stili del nord. La lama è quindi molto larga. L'allenamento di base prevede 2 posture e 2 cambi. Ci sono poi 8 principi di tecnica, applicati poi in una sequenza a coppia di 64 tecniche. Oltre alla tecnica specifica dell'arma, l'allenamento sviluppa una grande forza nel polso...com'è facile immaginare.

In azione, il Maestro Sui Yunjiang durante le riprese di un video didattico in commercio in Giappone.


风火轮 - feng huo lun - anelli vento/fuoco
Sono costituiti da una lama chiusa ad anello, che termina alle estremità con due punte dritte e ondulata, che ricordano due lingue di fuoco al vento, da cui il nome. Vengono utilizzate per intrappolare e trafiggere con le punte, o tagliare con la lama che si trova nel lato interno, sulla parte superiore dell'anello.
Ne esistono moltissime varianti, con punte e mezzelune sia all'interno che all'esterno dell'anello, secondo la fantasia e il cattivo gusto che talvolta è proprio dei cinesi...
Si pensa che questo tipo di armi sia arrivato in Cina dalla Mongolia, durante la dinastia mongola degli Yuan (1271-1368).
La foto ritrae il Maestro Li Ziming.





鸡爪阴阳锐 - ji zhua yin yang rui - lame artiglio di gallo yin/yang


E' questa l'arma più caratteristica della nostra tradizione, non è utilizzata in nessun altro stile. E' costituita da una lama, con un uncino ad un'estremità, una punta sull'altra, un artiglio sul lato, e una parte per proteggere la mano che la impugna. Non v'è traccia di quest'arma prima di Dong Haichuan, nasce quindi con il nostro stile.
Salvate l'immagine e ruotatela di 90°, in modo da visualizzarla in verticale.....a cosa assomiglia?....ecco svelato l'arcano del complicato nome, che ha causato confusione anche a qualche cinese in passato.
Ancora il Maestro Li in azione. Queste armi vengono afferrate come le stampelle tipiche di alcuni stili del sud, oltre che del kobudo giapponese (tonfa). Sono un'arma tanto pittoresca quanto micidiale: parare, uncinare e intrappolare, trafiggere all'indietro, lacerare artigliando.....qualsiasi movimento può produrre danni seri, tanto che l'ultima delle forumle che ne illustrano i principi esorta a colpire solo nel caso in cui la nostra vita fosse in pericolo...






Purtroppo non ho trovato immagini o particolari interessanti sull'ultima delle armi caratteristiche del baguazhang stile Liang, una sorta di rampini, anch'essi da usare in coppia. Sono del resto un'arma minore.
Buon allenamento.