Ogni tanto qualcuno ancora mi chiede: "Come mai non insegni in una palestra?". In puro stile baguazhang assorbo, devìo, rigiro e cambio: "Perchè insegnare in una palestra?".
Siamo abituati a legare l'attività fisica a dei luoghi ben precisi, dei contenitori che ci isolano dal resto della nostra vita. Allenarsi in una palestra ci da quel senso di sicurezza, indossiamo altri abiti, ci vediamo con nostri simili, ci separiamo perfino dal clima. Finito il nostro impegno fisico, ritorniamo alla normalità, abbiamo vissuto la nostra piccola fuga quotidiana. Certo, per alcune attività fisiche che richiedono attrezzi, la palestra è l'unico modo....ma il gongfu? Sono quindici anni che non mi alleno al chiuso. Penso ai benefici immensi del gongfu sulla salute, e penso che una buona dose venga dall'allenarsi all'aperto. In definitiva la palestra è un luogo che si adatta all'uomo, separandoci dalle stagioni, dal vento, dal sole e da tutti i cambiamenti climatici, come se non fossimo già abbastanza divisi dalla Natura. La memoria va al gennaio 2001, ai primi allenamenti a Pechino, al dolore dei piedi ricoperti di misere scarpe di pezza sul ghiaccio, alla bottiglietta d'acqua lasciata su un muretto e ritrovata ghiaccio dopo quindici minuti di stretching... E poi all'inverno successivo, all'adattamento incredibile, quando con la stessa temperatura rigida di -18ºC bastava una maglietta e una felpa. La nostra robustezza deriva certamente dalla qualità dell'allenamento, ma il fatto di allenarsi all'aperto con tutti i climi ci rende più adattati e adattabili ai "mutamenti". Rincorrere lo yin e lo yang su di un cerchio su un parquet senza capire la differenza tra luce e buio, senza provare nelle ossa l'alternarsi di estati e inverni? No grazie, non è per me. Inutile elencare gli altri vantaggi: nessuna imposizione d'orario, nessuna imposizione economica, ma soprattutto il calare quello che facciamo nella vita vera, in mezzo alla gente tutta.
Certo, mi chiedo sempre cosa possa pensare alla fine chi si ritrova dei cerchi tracciati sul prato dove porta a spasso il cane, per non dire di chi ci vede belli concentrati a camminare su circonferenze di un metro di diametro...ma in genere basta qualche settimana perchè si rompa il ghiaccio con i meno timidi o intimoriti. Rimane anche l'inconveniente di un clima che sta diventando veramente bizzarro, ma riusciamo a barcamenarci.
Nelle foto vedete i nostri campi d'allenamento, la prima ritrae il nostro preziosissimo angoletto a villa Pamphili, nell'altra parco Gioia, ormai rimasto come ripiego in caso di pioggia....eh si, se non è proprio cattiva non ci ferma neanche quella!
ps. Spero presto di aggiungere un'altra mappa, non appena avremo trovato un angoletto adatto a villa Ada. Arriviamo anche lì.